Il 2023 videolufico delle meraviglie ci propone anche UFO Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi, tie-in purtroppo poco riuscito ispirato un vero mito degli anime.
Esistono franchise incredibilmente iconici che, stranamente, hanno trovato poco terreno fertile nel campo dei videogiochi, nonostante enormi potenzialità. Uno di questi è il mondo dei Super Robot ideato da Go Nagai, che da solo ha imbastito molti dei più celebri “robottoni” degli anime di mezzo secolo fa. Sono difatti pochi i titoli dedicati a Goldorak, Mazinger Z, Great Mazinger, Getta Robot… se escludiamo le obbligatorie inclusioni in serie crossover come Super Robot Taisen. A distanza di decenni dall’originale animato ecco arrivare da Microids un titolo doppia A che vuole rinverdire i fasti (e i ricordi) di un periodo ormai distante nello spazio e nel tempo, di quando le tv a colori non erano ancora granché diffuse e gli anime si affacciavano timidamente sui teleschermi: UFO Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi, disponibile per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S e PC, con una versione Nintendo Switch prevista per il prossimo anno.
Contro i mostri lanciati da Vega
UFO Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi si presenta, sostanzialmente, come un Action puro in terza persona in cui, principalmente, andremo a prendere il controllo del mitico Super Robot in una serie di livelli (e per un totale di poco più di cinque ore, cronometro alla mano) in cui dovremo spazzar via le truppe di Vega a suon di pugni, alabarde spaziali e raggi antigravità. Il tutto intervallato da brevi sezioni discorsive a piedi e alcuni livelli shooter, suddivisi in due stili: dall’alto e da dietro il nostro UFO. Ma andiamo con calma nel dispiegamento delle info sul gameplay.
Basilarmente il mondo di gioco, per la maggior parte del tempo, sarà un relativamente vasto mondo semiaperto in cui cercare punti di interesse che si tramuteranno subito in missioni da svolgere: che si tratti da missioni di difesa, scorta, eliminazione ciò ci porterà sempre più vicini alla risoluzione del livello e allo scontro col boss finale dello stesso. A nostra disposizione avremo un arsenale di mosse non particolarmente ricco né originale, ma assolutamente in linea con le dotazioni del robot originale… e con tanto di immancabili “annunciazioni” delle mosse speciali.
L’incontro con mostri e mostriciattoli veghiani è schematico proprio come nella serie animata e non particolarmente fluido: gli scontri si risolvono in una manciata di secondi, con ben poca difficoltà e anche senza adottare strategie particolarmente complesse. Se si trova il ritmo giusto, a sprazzi, possono anche risultare divertenti (e scenografiche quando ci si pesta con i boss) ma potevano essere rese più adrenaliniche, senza le lungaggini di alcune soluzioni… rigenerazione solare dell’energia in primis. Sulle sezioni sparatutto c’è in realtà ben poco da dire: quelle con visuale dall’alto vogliono ricordare gli shooter anni ’80/’90 ma sono assai semplicistiche e con un livello di difficoltà straordinariamente basso per la media del genere, mentre quelle con visuale posteriore ricordano Starfox o, a essere onesti, le sezioni con la Gummyship di Kingdom Hearts, con un livello di coinvolgimento praticamente inesistente.
Retrò… anche troppo.
UFO Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi si trascina alternando queste dinamiche e numerose scene di dialoghi a schermata fissa, in cui a volte sono presenti delle scelte indicare in realtà ininfluenti sull’andamento effettivo dei livelli e della vicenda, presa di peso dall’anime con un paio di sorprese vagamente interessanti e salti logici poco comprensibili. Sarà inoltre possibile sbloccare alcune skin per il robot e qualche abilità aggiuntiva. È davvero tutto qui e la pochezza strutturale non è compensata, magari, da un comparto tecnico all’altezza della voglia di amarcord dei fan, che potrebbero anche volersi semplicemente accontentare di una rappresentazione interattiva di un mito d’infanzia.
A differenza di tanti altri tie-in moderni, che quantomeno sfruttano il cell shading per replicare gli anime alla perfezione ma con in più la possibilità di interagire con l’azione, qui bisognerà decisamente accontentarsi e le prestazioni su PlayStation 5 (versione da noi testata) sono notevolmente scadenti. Nonostante una discreta povertà di elementi visivi il frame rate è ballerino e sono presenti difetti di vario tipo, in primis pop-up degli elementi e compenetrazioni visive piuttosto sconvenienti. Oltretutto, non si ha neanche tanto l’impressione di governare un mastodontico mecha – vista la manovrabilità fornita – e non ci è data la facoltà di spostarci in volo, ma solo “correndo” di qua e di là.
C’è da fare un discorso singolare sul comparto sonoro e sull’adattamento dei testi. Il gioco è doppiato in varie lingue (tra cui l’italiano), strizzando naturalmente l’occhio ai Paesi in cui Goldrake è sempre stato più popolare, come Italia e Francia. Fin qui, ottima cosa; peccato che si sia deciso operare un’operazione nostalgia senza via di scampo, traducendo tutto con i nomi fittizi con cui il publico nostrano ha conosciuto il robottone quasi mezzo secolo fa. Comprensibile, chiaro, ma una doppia edizione di dialoghi e termini selezionabile da menù, a questo punto, era d’uopo, a favore anche dei puristi e non solo dei nostalgici.
Oltretutto, chi ha curato l’adattamento di testi e dialoghi ha ben pensato di spingere sull’amarcord con l’ampollosità e la teatralità che contraddistingueva i doppiaggi degli anime di una volta, con risultati a volte tragicomici nonostante l’impegno dei doppiatori. Da segnalare, inoltre, anche imbarazzanti errori nei testi scritti rispetto a quanto si sente nei dialoghi doppiati… quando questi non vengono brutalmente tranciati da un missaggio sonoro fatto con l’accetta. Non tutto è da buttare, tuttavia: la colonna sonora è graziata dall’impiego di Marcin Przybyłowicz e Magda Urbańska, precedentemente al lavoro sul franchise di The Witcher con un curriculum di tutto rispetto, e si sente sia nei brani originali che nei riarrangiamenti dei classici nipponici, tra cui l’immortale sigla di testa.
50
UFO Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi
Recensione di Marco Lucio Papaleo
UFO Robot Goldrake – Il banchetto dei lupi è un gioco in cui si è riversata sicuramente riverenza per una pietra miliare degli anime robotici che furono ma risulta piagato da un gameplay decisamente arretrato e basilare, ulteriormente affossato da una resa tecnica inconcepibile per un prodotto presentato (anche) su next gen, ma che risulterebbe insufficiente anche sulla generazione precedente di console. Ci sono davvero pochi motivi per indulgere in un titolo del genere, a meno che non si sia nostalgici non solo della IP trasposta ma anche di gameplay e grafiche decisamente vetuste in un 2023 che ci ha offerto titoli di ben altra caratura.
ME GUSTA
- Uno spensierato tuffo indietro di cinquant’anni
- Attenzione alla lore e agli equipaggiamenti
- Colonna sonora godibile
FAIL
- Gameplay stantio
- Aspetto grafico men che mediocre
- Traduzione e adattamento mal riusciti
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